Sappiamo che le nuove linee guida nazionali sulle prestazioni di telemedicina che si possono erogare in Italia precisano come alcune delle attività (prima visita) e alcuni degli strumenti di comunicazione (WhatsApp) che abbiamo potuto “improvvisare” e che sono stati necessari in periodo pandemico, non possono più essere utilizzati ora in un modello a regime. Una riflessione che vale la pena di fare è legata invece alla reale fruibilità di questi strumenti per la nostra popolazione anziana poco digitalizzata: l’anziano che vive solo ma non è ancora autosufficiente, magari con qualche problema di memoria o con scarsa propensione alla tecnologia (come la maggioranza degli assistiti, ad esempio in ADI); la coppia di persone anziane sole ma ancora non del tutto dipendenti….ecc.
Tutta la questione legata al telerilevamento e alle persone effettivamente raggiungibili rimane un tema aperto sul quale varrebbe la pena di ragionare viste le ingenti risorse dedicate al tema dal PNRR.
Forse un progetto su costi e benefici, andrebbe fatto.
Specie in un contesto operativo nazionale dove ancora non abbiamo strumenti condivisi anche solo per rilevare il reale bisogno, le preferenze e le reali necessità di supporto alla persona assistita (magari iniziando a rilevare durante l’assessment anche le sue competenze tecnologiche).
Gli strumenti forse ci sono ma ๐๐ฒ๐ป๐ด๐ผ๐ป๐ผ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฐ๐ฟ๐ฒ๐๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐ฟ๐ฒ๐๐๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐๐๐ถ๐น๐ถ๐๐๐ฎ๐๐ถ?
Di seguito il link all'articolo della Repubblica che racconta il vissuto del cittadino rispetto all’๐ถ๐ป๐ป๐ผ๐๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ด๐ถ๐๐ฎ๐น๐ฒ ๐ถ๐ป ๐ฎ๐บ๐ฏ๐ถ๐๐ผ ๐๐ฎ๐ป๐ถ๐๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ผ, ๐ฒ ๐๐ฝ๐ฒ๐ฐ๐ถ๐ณ๐ถ๐ฐ๐ฎ๐๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐พ๐๐ฎ๐ป๐๐ผ ๐ฟ๐ถ๐ด๐๐ฎ๐ฟ๐ฑ๐ฎ ๐น๐ฎ ๐ง๐ฒ๐น๐ฒ๐บ๐ฒ๐ฑ๐ถ๐ฐ๐ถ๐ป๐ฎ: https://www.repubblica.it/salute/